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Le avventure del Principe Amir — 2

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La maledizione dell’isola di Cora

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ANNOTAZIONE

С новым увлекательным учебным пособием Вы сможете разнообразить свои знания итальянского языка, углубить и расширить их. Каждая глава дополнена текстовыми упражнениями, с помощью которых Вы можете проверить свое понимание прочитанного и просто записать решения в книгу.

Правильные ответы на упражнения можно найти в разделе «Решения» в конце книги.

В каждой главе есть словарь с переводом сложных слов. Эти слова выделены курсивом в тексте.

Перед Вами идеальная языковая подготовка в практическом формате.


Флот государства Астагат терпит крушение, Амир и Ахмед остаются сиротами. Жестокая судьба вынуждает обоих начать новую, взрослую жизнь, в которой они смогут надеяться только на себя.

Амир уединяется в родительском дворце и, пытаясь осмыслить новую реальность, оказывается на грани безумия, тогда как Ахмед настроен любыми путями вернуться с острова Кора домой, в Астагат.

Для достижения своей цели ему придется столкнуться с интригами местного министра юстиции Абдул-Гафура, вознамерившегося, взяв в жены дочь султана, лишить Ахмеда титула наследника.

Вместе с верными друзьями, Марко по прозвищу «одноглазый» и Игорем по прозвищу «музыкант», юноша будет вынужден отправиться в опаснейшее путешествие к таинственному острову в поисках сокровищ. Увенчается ли успехом его попытка вернуться в Астагат? Найдут ли друзья легендарный клад? Сможет ли Ахмед сокрушить коварного Абдул-Гафура?

RINGRAZIAMENTI

Per quanto riguarda i ringraziamenti ho il piacere di menzionare Igor Bobovich, per la sua paziente e competente opera di traduzione dei termini del glossario dall’italiano al russo, e la bravissima Alexandra Khomyakova, per l’originale illustrazione dei capitoli di questo romanzo. Grazie di cuore.

Capitolo primo

FESTA A PALAZZO REALE

Come un fulmine a ciel sereno era giunta, a Palazzo Reale, la notizia del naufragio dei due principini: Amir e Akhmed.

Il re Mohammed e la regina Adeela non persero tempo e, scortati dalla guardia reale, si diressero immediatamente al porto di Astagatt. Qui incontrarono l’ammiraglio Uluç Alì Pascià che, con calma, li rassicurò. I loro figli erano sani e salvi a bordo della nave Neptune e, prestissimo, li avrebbero riabbracciati.

Quando il vascello attraccò nel porto una grande folla di curiosi si era già radunata per assistere allo sbarco dei due principini. L’emozione di tutti i presenti era palpabile nell’aria e la regina, in particolare, aveva gli occhi ricolmi di lacrime.

La festa a palazzo reale

«Daremo una grande festa di ringraziamento!», esclamò perentorio re Mohammed. «Sarà una festa così grande e magnifica che resterà nella storia di Astagatt. Tanto sfarzosa che se ne parlerà per secoli e secoli. Inoltre… tutti coloro che hanno partecipato al salvataggio dei nostri amati figli… riceveranno promozioni e prebende».

Abdul-Lateef, il capitano di vascello, si affrettò a sbarcare insieme con i due principini. Il re e la regina, incuranti di tutto e di tutti, corsero ad abbracciare i loro figli, ancora visibilmente emozionati per la terribile avventura. Adeela prese teneramente ad accarezzare il piccolo Akhmed mentre il re fece altrettanto con Amir, suo figlio prediletto. A «Palazzo Reale» i due fratelli ricevettero tutte le cure e l’amore possibile e per giorni non si parlò più di quel terribile incidente. Dopo una settimana di febbrili preparativi, giunse il giorno tanto atteso.

Nel grande salone delle feste aveva trovato posto l’orchestra giunta appositamente dal Teatro dell’Opera della città. I musicisti, diretti dal giovane talento di origine bielorussa Vladimir Ovodoc, erano seduti su di un piccolo palco creato per l’occasione. Durante tutta la sera avrebbero allietato gli ospiti suonando vecchi brani dell’opera lirica italiana, alternati a musiche più moderne.

Come voleva la tradizione, in fondo alla sala si ergeva, maestoso, il trono dei sovrani che, seduti nei loro impeccabili vestiti da cerimonia, osservavano la loro variopinta e simpatica corte sollazzarsi con il cibo e i balli. Anche i principini, Amir e Akhmed, erano stati vestiti di tutto punto e, seduti uno accanto all’altro come dei veri fratelli, assistevano divertiti agli improbabili passi di danza dell’ammiraglio Uluç Alì Pascià, tanto temuto e rispettato come comandante quanto poco apprezzato e deriso come ballerino.

Il poveretto, ormai giunto sulla soglia della pensione, in procinto di lasciare il suo prestigioso incarico di «Ammiraglio della Flotta Reale», non desiderava altro che prendersi il meritato riposo. Ma era stato trascinato nelle danze dalla sua giovane ed esuberante terza moglie, Suha, una bella e focosa ragazza dai capelli rossi. Fin da piccola aveva attirato le attenzioni di tutti i ragazzi dell’isola e, crescendo, catturò anche l’interesse del vecchio ammiraglio. Uluç Alì Pascià, nonostante l’evidente differenza di età, volle conoscerla e se ne innamorò all’istante.

Fu il classico «colpo di fulmine», tanto che le chiese subito di sposarla.

Com’era solito fare negli affari militari, anche in quella occasione non volle perdere tempo e, per evitare un lungo e pericoloso corteggiamento, si recò immediatamente a casa dei genitori di Suha per ufficializzare il fidanzamento. La ragazza apparteneva ad una rispettata ma modesta famiglia di agricoltori e, per loro, imparentarsi con il potente e ricchissimo ammiraglio, significava entrare a far parte dell’elite dell’isola e migliorare notevolmente il loro ceto sociale.

Suha, che inizialmente era contrarissima alle nozze, presto cambiò idea, quando l’Ammiraglio le fece consegnare una grande cassa ricolma d’oro e gioielli, dal valore inestimabile.

L’Ammiraglio Kiligi e la moglie Suha

Il loro matrimonio fu celebrato con tutti gli onori e anche i sovrani parteciparono a quell’evento mondano. Com’era prevedibile, alla bella Saha occorsero solo pochi mesi per rendersi conto che il suo era un matrimonio infelice. Era diventata ricca e rispettata e faceva parte del ristretto gotha dell’isola di Astagatt, ma viveva pur sempre come una reclusa nell’alloggio di servizio dell’ammiraglio, suo marito, sulla nave Glorius. Quello non era esattamente il posto ideale dove vivere una storia d’amore e, spesso, quand’era da sola, pensando di aver buttato via la giovinezza, immergeva nel cuscino il suo splendido viso e si lasciava andare in un pianto a dirotto.

La festa di ringraziamento a palazzo reale era l’occasione giusta per dare sfogo alla sua esuberanza e dimenticare tutte le frustrazioni per quella vita grigia e noiosa. La bella Suha non perse tempo e iniziò subito a scatenarsi con i balli, ma il marito era incapace di tenere il passo e di seguirla al ritmo frenetico di quella musica. La moglie, probabilmente per vendicarsi, lo faceva piroettare per tutta la sala e all’ammiraglio, più e più volte, capitò di inciampare nel lungo vestito della consorte. Le sue buffe movenze suscitarono l’ilarità di tutta la corte reale, compresi il re e la regina, e non solo quella dei principi Amir e Akhmed.

Scoccata la mezzanotte la musica cessò repentinamente e i due sovrani, Mohammed e Adeela, si diressero, con passi lenti e mano nella mano, sull’ampia terrazza antistante la sala del ricevimento. Fuori si potevano ammirare gli originali addobbi, fatti con moltissimi fiori multicolori, che emanavano dolci e delicate fragranze. Poi fu dato il segnale convenuto e dal mare prese vita uno spettacolo di fuochi d’artificio come da tempo non si erano visti sull’isola. Gli ospiti restarono con il naso all’insù per tutto il tempo e qualcuno, di tanto in tanto, con la mano, ne disegnava le forme geometriche seguendone le prevedibili traiettorie.

Tutto il cielo notturno fu illuminato a giorno ed anche il popolo di Astagatt volle partecipare all’eccezionale evento riversandosi nella piazza centrale della città e dando vita ai tradizionali balli popolari, accompagnati da grandi bevute.

Concluso lo spettacolo dei fuochi artificiali i sovrani e la corte fecero ritorno nella grande sala da ballo. Re Mohammed, giunto al centro dell’enorme stanza, si fermò liberando la sua mano da quella della regina Adeela che tornò a sedersi al suo posto. Poi, con gesto regale appena accennato, chiamò a sé l’ammiraglio Uluç Alì Pascià che gli si avvicinò in tutta fretta per porsi alla sua destra.

Sembrava che tutto fosse stato studiato fin nei minimi particolari. Giunse, quindi, il Gran Ciambellano di corte che, tra i suoi vari compiti, poteva annoverare anche quello di amministratore del tesoro del Regno di Astagatt. Con sé, stretto tra le mani, portava uno scrigno d’oro tempestato di diamanti e rubini. Nella sala scese il più assoluto silenzio anche perché nessuno tra gli ospiti era a conoscenza di quello che sarebbe accaduto da lì a pochi minuti.

Il Gran Ciambellano, con una mossa lenta e studiata, aprì accuratamente lo scrigno d’oro dal quale prelevò un’elegante pergamena, vergata di proprio pugno dal sovrano Mohammed in persona. Poi lesse il documento ad alta voce, ma con la grazia e il contegno che erano propri del suo ruolo istituzionale.

«Che il comandante, capitano di vascello Abdul-Lateef Kafer, si avvicini al centro della sala», queste furono le sue prime parole alle quali seguì un breve brusio tra gli ospiti. Il capitano, impassibile e senza mostrare alcuna emozione, si avvicinò al Gran Ciambellano che continuò nella lettura del testo.

«Per ordine dell’eccellentissimo sovrano Mohammed Sultan Pascià viene qui ordinato che, il capitano di vascello Abdul-Lateef Kafer, con effetto immediato, sia promosso al grado di vice Ammiraglio della Flotta Reale e, con tale rango, si trasferisca immediatamente a bordo della nave Glorius per assumerne il comando».

Nell’udire quelle parole anche l’impettito Abdul-Lateef rimase esterrefatto e, con la coda dell’occhio, cercò tra gli ospiti il viso della moglie Raya per trovare conforto e sostegno. Ora anche il suo volto stava iniziando a cambiare espressione e potevano notarsi, chiaramente, i segni di una imminente e forte emozione. Il suo impeccabile contegno di ufficiale di marina cominciava a vacillare sotto gli effetti dirompenti di quelle parole inaspettate.

Il Gran Ciambellano richiuse la pergamena nello scrigno d’oro e lo consegnò nelle mani del Sovrano. Poi si diresse verso il trono e si fermò a lato della regina Adeela che, nel frattempo, in compagnia dei suoi amati figli, stava assistendo all’emozionante scena della premiazione.

Il re Mohammed, con un gesto della mano, invitò Abdul-Lateef Kafer ad avvicinarsi per consegnargli il prezioso scrigno d’oro. Anche l’ammiraglio Uluç Alì Pascià, dopo aver fatto il consueto saluto militare, gli strinse la mano energicamente in segno di rispetto. Ma la cerimonia non era ancora conclusa.

L’ammiraglio, delicatamente, si tolse dal collo il simbolo del suo comando per metterlo intorno a quello del nuovo comandante. Questo era un prezioso e massiccio collier d’oro al centro del quale pendeva un elegante medaglione. Su di un lato vi era impressa l’effige del re Muhammed mentre, sull’altro, erano state incise le seguenti parole: «SAPERE AUDE», un’antica iscrizione latina che significava «abbi il coraggio di conoscere».

Solo a quel punto la speciale ed inaspettata premiazione potette dirsi conclusa. La musica tornò ad allietare la serata e tutti i dignitari di corte vollero congratularsi, personalmente, con il nuovo vice comandante della marina. Ma le sorprese non erano ancora finite.

Il re Mohammed si alzò dal trono e, con tono solenne, pronunciò le seguenti parole: «Io e la regina Adeela vogliamo ringraziare personalmente tutti i presenti per la bellissima serata organizzata in onore della salvezza dei due principi Amir e Akhmed. Per l’occasione desidero comunicarvi che, tra due giorni, la Flotta Reale, con i sovrani e l’intera corte, partirà in direzione dell’Isola di Cora. I venti dell’est sono propizi e la tempesta è ormai cessata. Su consiglio dell’ammiraglio Uluç Alì Pascià riteniamo indispensabile sfruttare questi pochi giorni d’estate che ci restano prima che la Barriera del muro d’acqua ritorni ad essere un elemento insuperabile per ogni imbarcazione. Naturalmente, faremo visita al Sultano di Cora per intensificare e sottoscrivere nuovi accordi, sia commerciali che familiari. Con noi porteremo solo il principe Akhmed e ci imbarcheremo, come tradizione vuole, sulla nave ammiraglia Glorius, comandata, questa volta, dal vice ammiraglio Abdul-Lateef Kafer».

Pronunciata l’ultima frase un intenso brusio sembrò impossessarsi della sala. Ma il re Mohammed, con la mano alzata, fece cenno a presenti di non aver terminato e, quando tutti si furono nuovamente acquietati, con rinnovato vigore, riprese il suo discorso: «Ad Astagatt resteranno il principe Amir e l’ammiraglio Uluç Alì Pascià, quest’ultimo in qualità di protettore e governatore dell’Isola durante la mia assenza. Dopo gli ultimi terribili eventi credo che sia la decisione più saggia. Nel caso dovesse succederci qualcosa che ci impedisca, in un modo o nell’altro, di fare ritorno ad Astagatt, saremmo comunque felici di sapere che nostro figlio Amir, l’erede al trono, è sano e salvo ed in buone mani. Pertanto ordino, seduta stante, che si organizzino i preparativi per la partenza e che tutte le navi commerciali al nostro seguito vengano immediatamente caricate con la nostra preziosa Vergara, la spezia della felicità».

GLOSSARIO 1

Avverbio/ Наречие = avv.

Verbo / Глагол = v.

Modo di dire / фигура речи = m.d.

Aggettivo / прилагательное = agg.

Sostantivo = s. m.

(существительное мужского рода)

Sostantivo = s. f.

(существительное женского рода)


fulmine a ciel sereno (m.d.) = fatto o notizia inattesa

гром среди ясного неба

rassicurare (v.) = liberare da timore, dubbio o incertezza

успокоить

ricolmo (agg.) = completamente pieno

переполненный

esclamare (v.) perentorio (agg.) =

parlare a voce alta senza possibilità di discussione

воскликнуть решительно,

безапелляционно

sfarzoso (agg.) = eccezionale lusso o ricchezza

роскошный, помпезный

prebenda (s.f.) = guadagno economico

доход, премия

incurante di tutto e tutti (m.d.) =

mostrare indifferenza verso gli altri

ни на кого не обращая внимания

prediletto (agg.) = preferito, più amato degli altri

возлюбленный

allietare (v.) = rendere allegri, felici

радовать

variopinta (agg.) = persone diverse

пестрая, разноцветная

sollazzarsi (v.) = divertirsi

веселиться, развлекаться)

vestirsi di tutto punto (m.d.) =

vestirsi in maniera elegante e perfetta

разодетые

deridere (v.) = ridere di qualcuno

высмеивать

esuberante (agg.) = vivace, estroverso

экспансивный, темпераментный

focosa (agg.) = senza controllo

пылкий, страстный

innamorarsi all’istante (m.d.) =

amore improvviso e immediato

мгновенно влюбиться, влюбиться с первого взгляда

recarsi (v.) = spostarsi in un luogo

явиться

valore inestimabile (m.d.) = valore che non si può calcolare

бесценный

pianto a dirotto (m.d.) = piangere molto e lungamente

рыдание навзрыд

sfogarsi (v.) = manifestare liberamente le proprie idee

отвести душу, разрядиться

piroettare (v.) = muoversi con velocità e agilità

делать пируэты

inciampare (v.) = urtare

involontariamente un ostacolo

споткнуться, натолкнуться

repentinamente (avv.) =

velocemente, subito

внезапно, неожиданно

addobbo (s. m.) = decorazione

украшения, декорации

fuochi (s.m.) d’artificio (agg.) =

spettacolo di fuochi

фейерверк

il naso all’insù (m.d.) = guardare verso l’alto

носом кверху / глядя вверх

annoverare (v.) = includere in una categoria

вменять, причислять

scrigno (s.m.) = piccola scatola

ларец

vergata di proprio pugno (m.d.) = scritta a mano

написанный собственноручно

contegno (s. m.) = atteggiamento serio

сдержанность

impassibile (agg.) = senza emozione

спокойный

esterrefatto (agg.) = sorpreso

ошарашенный, ошеломленный

coda dell’occhio (m.d.) = guardare senza farsi scoprire

краем глаза

vacillare (v.) = perdita momentanea di equilibrio

колебаться

effetto dirompente (m.d.) =

effetto clamoroso, sconvolgente

сногсшибательное действие

effige (s.f.) = opera d’arte (scultura, medaglia etc.)

che rappresenta un’immagine

изображение, предмет искусства

situazione propizia (m.d.) = situazione favorevole

благоприятная ситуация

acquietare (v.) = calmare

унять, успокоить

seduta stante (m.d.) = immediatamente

здесь и сейчас

Упражнение 1

Ответьте на следующие вопросы.


(Rispondi alle seguenti domande)


1 — Il re Mohammed e la regina Adeela cosa fecero

dopo aver saputo del naufragio dei due principini?

____________________________________________


2 — Cosa propose di fare il re Mohammed dopo il

salvataggio dei suoi due figli?

____________________________________________


3 — Come si chiamano l’Ammiraglio della flotta reale

e sua moglie?

____________________________________________


4 — Durante la festa a palazzo reale, scoccata la

mezzanotte, cosa successe?

____________________________________________


5 — Qual era il ruolo del Gran Ciambellano?

____________________________________________


6 — Chi era Abdul-Lateef Kafer?

____________________________________________


7 — Come si chiama la moglie di Abdul-Lateef Kafer?

____________________________________________


8 — Quali parole latine erano incise sul collier d’oro?

____________________________________________

Упражнение 2

Впишите определенный или неопределенный

артикль.


(Aggiungi gli articoli determinativi o indeterminativi)


___ festa di ringraziamento a palazzo reale era ___’occasione giusta per dare sfogo alla sua esuberanza e dimenticare tutte ____ frustrazioni per quella vita grigia e noiosa. ____ bella Suha non perse tempo e iniziò subito a scatenarsi con ____ balli, ma ____ marito era incapace di tenere ____ passo e di seguirla al ritmo frenetico di quella musica. ____ moglie, probabilmente per vendicarsi, lo faceva piroettare per tutta ____ sala e all’ammiraglio, più e più volte, capitò di inciampare nel lungo vestito della consorte. ____ sue buffe movenze suscitarono ____’ilarità di tutta la corte reale, compresi ____ re e ____ regina, e non solo quella dei principi Amir e Akhmed.

Упражнение 3

Поставьте глаголы, данные в скобках, в подходящую

форму (trapassato prossimo или imperfetto).


(Trasforma i verbi al trapassato prossimo o imperfetto)


______________ (diventare) ricca e rispettata e ________ (fare) parte del ristretto gotha dell’isola di Astagatt, ma ________ (vivere) pur sempre come una reclusa nell’alloggio di servizio dell’ammiraglio, suo marito, sulla nave Glorius. Quello non _____ (essere) esattamente il posto ideale dove vivere una storia d’amore e, spesso, quand’_____ (essere) da sola, pensando di aver buttato via la giovinezza, ______________ (immergere) nel cuscino il suo splendido viso e ___________ (lasciarsi) andare in un pianto a dirotto.

La festa di ringraziamento a palazzo reale _______ (essere) l’occasione giusta per dare sfogo alla sua esuberanza e dimenticare tutte le frustrazioni per quella vita grigia e noiosa.

Упражнение 4

Впишите подходящие предлоги.


(Completa le frasi con la preposizione corretta)


Tutto il cielo notturno fu illuminato ___ giorno ed anche il popolo ___ Astagatt volle partecipare ____’eccezionale evento riversandosi ____ piazza centrale ____ città e dando vita ___ tradizionali balli popolari, accompagnati ___ grandi bevute.

Concluso lo spettacolo ___ fuochi artificiali i sovrani e la corte fecero ritorno ____ grande sala ___ ballo.

Re Mohammed, giunto ___ centro dell’enorme stanza, si fermò liberando la sua mano ___ quella ____ regina Adeela che tornò ___ sedersi ___ suo posto. Poi, ___ gesto regale appena accennato, chiamò ___ sé l’ammiraglio Uluç Alì Pascià che gli si avvicinò ___ tutta fretta ___ porsi ____ sua destra.

Упражнение 5

Качественные прилагательные. Преобразуйте

словосочетания, данные в левом столбце,

из единственного числа во множественное.


(Aggettivi qualificativi — Trasforma dal singolare

al plurale)


1) la macchina è rossa — >

2) la finestra è aperta — >

3) lo studente è cinese — >

4) il microfono è rotto — >

5) la ballerina è elegante ->

6) la barca è sporca — >

7) il cappello è di lana — >

8) il cane è grigio — >

9) il tavolo è bianco — >

10) il fuoco è spento — >

Упражнение 6

Соедините линиями глаголы с подходящими

по смыслу наречиями.


(Unisci al verbo l’avverbio di modo adatto)


Verbi

1. ascoltare

2. dormire

3. giocare

4. ridere

5. studiare

6. scrivere

7. mangiare

8. camminare

9. ballare

10. piangere


Avverbi

a. profondamente

b. allegramente

c. svogliatamente

d. attentamente

e. appassionatamente

f. avidamente

g. velocemente

h. disperatamente

i. diligentemente

l. elegantemente

Amir saluta la famiglia in partenza per l’isola di Cora

Capitolo secondo

PARTENZA PER L’ISOLA DI CORA

Il giorno della partenza della flotta reale il cielo era limpido e terso come non si era mai visto ed il vento dell’est spirava nella direzione e con la forza giusta. Tutti gli abitanti accorsero al porto perché avevano un parente o un amico imbarcato sulle navi da salutare, e nessuno voleva perdersi quel magnifico spettacolo. Sull’albero maestro della Glorius venne issato il segnale di formazione e la flotta reale procedette, con cautela, verso l’uscita dal porto. Quando tutte le navi furono in formazione venne dato il segnale convenuto: tre colpi di cannone.

Alla maestosa scena assistette anche l’ammiraglio Uluç Alì Pascià che, per la prima volta nella sua carriera di marinaio, era costretto a trascorrere a terra e non sulla sua nave, i giorni della traversata annuale. La tristezza dell’ammiraglio fu compensata dalla irrefrenabile felicità della giovane moglie Saha, eccitata al pensiero di trasferirsi, finalmente, nella nuova e splendida residenza che il re Mohammed e la regina avevano voluto donare alla coppia. Questa era un’antica villa, rimodernata a nuovo, ubicata in posizione privilegiata sull’isola e dotata di ogni confort. Come ulteriore segno di rispetto il personale di servizio era stato appositamente selezionato dalla regina Adeela. Era un regalo magnifico e assolutamente meritato per l’ammiraglio, un ringraziamento per tutti gli anni di onorato servizio trascorsi nella marina reale.

Così come per l’ammiraglio, anche i sentimenti del principe ereditario Amir erano contrastanti. Da un lato si

rallegrava del fatto di essere rimasto da solo a palazzo reale con la possibilità di girare, praticamente indisturbato, per ogni sala o giardino della tenuta, senza il rischio di essere scoperto e subire i pesanti rimproveri della severa madre Adeela. Ma si sentiva comunque triste perché, in fondo, percepiva già la mancanza del caro fratello

Akhmed. Per prima cosa volle tuffarsi nella lettura dei suoi amati e preziosi libri di storia e, per sentirsi più vicino ad Akhmed, chiese al responsabile delle cucine reali di preparargli, per pranzo, le famose ciambelle di Astagatt, di cui il fratello era ghiotto. Le fece servire sulla grande terrazza antistante il salone da ballo così da poter godere della splendida vista sull’oceano e provare a scovare, sul lontano orizzonte, la sagoma di qualche nave. Ma la flotta reale aveva già attraversato la pericolosa Barriera d’acqua e, ormai, non era più visibile ad occhio nudo.

All’ora desiderata le ciambelle furono pronte e portate al principe. Quel piatto emanava un intenso profumo di miele e di Vergara, la famosa pianta della felicità che cresceva rigogliosa solamente su Astagatt. La rara pianta aveva fatto la fortuna dell’isola e, grazie alla sua particolare coltivazione, tutti gli abitanti potevano dirsi esperti produttori e agricoltori. Tutti quelli che avevano a disposizione un piccolo pezzetto di terra coltivavano la radice di Vergara. In questo modo, non solo la nobiltà, ma anche ogni singolo e intraprendente abitante poteva trarre profitto affidando il proprio prezioso carico nelle competenti e capaci mani del Ministro degli Affari Esteri e della Casa Reale: Idris al-Shafi.

Tutte le navi commerciali, al seguito della flotta reale, erano sotto la sua personale responsabilità. Ogni carico di Vergara, anche il più piccolo, veniva annotato in un apposito registro con il nome del produttore, a cui veniva assegnato un numero personalizzato con il peso e il nome della nave sul quale era imbarcato. L’organizzazione del ministro al-Shafi era molto efficiente e nulla sfuggiva al suo vigile controllo. Poiché tutte le navi potevano superare la Barriera del Muro d’acqua solo per pochi giorni all’anno, la flotta reale faceva scalo, per motivi logistici, sull’isola più vicina: Cora.

Fu qui che il re Mohammed, durante una visita di cortesia al Sultano Modaffer III (Ahmed Al Kebir), conobbe la sua futura moglie e regina. Adeele era la figlia maggiore del sultano e il padre fu ben contento che i due provassero una reciproca e irresistibile attrazione. Il loro matrimonio assicurò al vecchio Modaffer III diversi vantaggi.

Innanzitutto si imparentava con la potente famiglia regnante l’Isola di Astagatt e, in questo modo, trasformava l’Isola di Cora in un centro di commercio internazionale della rara pianta Vergara. Con il matrimonio di sua figlia il furbo sovrano aveva assicurato al suo popolo un luminoso e prospero futuro economico. Infatti, per ogni carico di Vergara sbarcato sull’Isola di Cora, il sultano impose una «speciale tassa doganale». Ma all’ennesimo aumento di questa impopolare tassa ricevette le energiche proteste diplomatiche del potente e rispettato Idris al-Shafi.

Il ministro, eseguendo gli ordini di re Mohammed, promise al sultano che, in caso di mancata cancellazione dell’ultimo aumento della tassa doganale, la flotta reale di Astagatt non sarebbe entrata nel porto di Cora e si sarebbe ancorata al largo, ben oltre il limite delle acque territoriali dell’isola.

Il Sultano Modaffer III, conoscendo il carattere fermo e irascibile del ministro Idris al-Shafi, ben presto si rese conto che la sua fame di ricchezza, la sua incontrollabile avidità, aveva creato una pericolosa crisi diplomatica e commerciale tra le due isole. La radice di Vergara, oggetto del desiderio di tutti i popoli delle terre emerse, proprio perché rara, era ricercatissima e, praticamente, si vendeva da sola. Di questo ne era ben consapevole il sultano.

Infatti, benché la flotta reale di Astagatt fosse rimasta ad aspettare tutto il giorno in mare aperto, ciò non aveva scoraggiato i numerosi acquirenti che erano arrivati da ogni angolo dell’oceano Pacifico. Il Sultano Modaffer III, mostrando assoluto senso pratico e fiuto per gli affari, decise di ritornare sui suoi passi. In ogni caso, per non perdere la faccia davanti al suo popolo, decretò, unilateralmente, che «l’importo della tassa speciale sulla radice di Vergara» sarebbe stata decisa, di anno in anno, da un apposito consiglio composto dai membri di entrambe le due isole ma da lui presieduto.

Il compromesso escogitato dal sultano produsse gli effetti sperati e la flotta di Astagatt, finalmente, attraccò nel porto di Cora.

Modaffer III, per festeggiare l’avvenimento e dare un segno della sua potenza, fece allestire un’imponente cerimonia ufficiale, con tanto di esercito schierato in parata, alla quale presero parte entrambi i sovrani. L’accordo venne firmato solennemente e, da quel momento, cessò ogni forma di disputa commerciale tra i due regni. Lo stratagemma del Ministro Idris al-Shafi aveva funzionato e, nonostante non fosse stata cancellata l’odiata tassa, era riuscito a far cessare i continui soprusi del Sultano ed a stabilizzare i traffici commerciali tra le rispettive isole.

Tra tutti i viaggiatori della flotta di Astagatt, la regina Adeela era la più entusiasta. Desiderava rivedere suo padre, le sue sorelle e, cosa ancora più gradita, tutti i posti dove aveva trascorso la sua infanzia e parte della sua gioventù. Più di ogni altra cosa le mancava il gigantesco e bellissimo orto botanico dove, fin da bambina, aveva ammirato fiori e piante provenienti da tutto il mondo conosciuto. Durante la sua adolescenza, in quello splendido giardino a cielo aperto, aveva vissuto la sua storia d’amore con l’adorato marito Mohammed. Insieme avevano trascorso intere giornate a passeggiare mano nella mano e, complice una gigantesca pianta di Palmira, proprio in quel posto si erano scambiati il loro primo e tenero bacio, al riparo da sguardi indiscreti.

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